In questo articolo
Google e la questione della disinformazione nell'UE
Google ha comunicato ufficialmente all'Unione Europea la sua decisione di non adottare le richieste per integrare i fact-checker di terze parti nei suoi servizi di ricerca e su YouTube. Questa posizione si inserisce nel contesto del crescente Codice di Pratica dell'UE sulla disinformazione, destinato a combattere la diffusione di contenuti fuorvianti online.
Ritiro dalle responsabilità di fact-checking
Pur avendo sottoscritto una versione volontaria del Codice di Pratica sulla disinformazione nel 2022, Google ha espresso chiaramente l'intenzione di ritirarsi da tutti gli impegni legati al fact-checking prima della piena attuazione del Codice sotto la Direttiva sui Servizi Digitali (DSA). Il colosso della tecnologia californiano punta a concentrare i propri sforzi nel migliorare gli strumenti e le strategie di moderazione dei contenuti già in uso.
Miglioramenti in atto
Invece di implementare i controlli di verità esterni, Google prevede di investire nello sviluppo delle attuali funzionalità di moderazione dei contenuti, come le note contestuali di YouTube e la tecnologia di marchiatura Synth ID, insieme alle disconnessioni relative all'intelligenza artificiale.
Contestazioni e sviluppi recenti
Questa situazione è emersa dopo che Google ha terminato una fase di test dei risultati di ricerca, durante la quale ha affermato che tale esperienza ha causato più danni che benefici. Conformemente a una lettera inviata all'Unione Europea, Google ha chiarito che il fact-checking non si adatta ai propri servizi e non è considerato efficace.
Opinione e strategie di Google
Nella comunicazione, il presidente delle affari globali di Google, Kent Walker, ha elogiato l’efficacia del sistema di moderazione dei contenuti di Search, e ha messo in evidenza l’importanza del sistema di note comunitarie di YouTube. Walker ha sottolineato che, in un ciclo di elezioni globali senza precedenti, Amazon Search ha dimostrato capacità robusta nel limitare la disinformazione.
Personaggi coinvolti
- Kent Walker - Presidente delle affari globali di Google
Questa notizia arriva in concomitanza con un'indagine avviata dall'Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito, focalizzata sulle pratiche commerciali potenzialmente anti-competitive di Google, evidenziando un contesto di crescente scrutinio delle attività del gigante tecnologico.
Scopri di più da Chromebook Observer
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.