Le recenti accuse rivolte a T-Mobile mettono in luce pratiche commerciali discutibili e un ambiente di lavoro problematico per i dipendenti. La compagnia, che si presenta come l'“uncarrier”, è accusata di adottare comportamenti tipici delle grandi corporazioni, in particolare riguardo alla gestione delle vendite e al trattamento dei propri lavoratori.
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Pratiche deceptive di vendita
Secondo un dipendente che ha scelto di rimanere anonimo, le strategie utilizzate nei punti vendita T-Mobile ingannano i clienti. In particolare, i consumatori vengono indotti a credere di ricevere servizi e accessori gratuiti con l'acquisto di nuovi telefoni, mentre in realtà i costi sono inclusi nel contratto.
Servizi aggiuntivi non richiesti
I clienti sono spesso convinti di ottenere servizi extra come assicurazioni o roaming internazionale senza costi aggiuntivi. Tali servizi vengono addebitati senza il consenso esplicito del cliente. Inoltre, gli accessori possono risultare più costosi del telefono stesso, ma i clienti sono portati a credere che siano gratuiti.
Ignoranza delle lamentele da parte del management
Le segnalazioni da parte dei dipendenti riguardo queste pratiche sono frequentemente ignorate dai superiori. Questo comportamento suggerisce che T-Mobile consideri tali strategie come una fonte facile di entrate.
Trattamento dei dipendenti
Oltre ai danni arrecati ai clienti, anche i lavoratori subiscono condizioni difficili. Le testimonianze indicano che molti impiegati devono rimanere sul posto senza pause durante intere turnazioni e vengono spinti a fornire informazioni fuorvianti riguardo alla disponibilità dei servizi internet domestici 5G.
- Dipendente anonimo (whistleblower)
- T-Mobile (azienda coinvolta)
- Clienti (vittime delle pratiche deceptive)
- Management T-Mobile (responsabili della gestione)
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