Contrariamente a quanto si pensi, sono tanti gli sviluppatori che ogni giorno scelgono di dotarsi di un Chromebook, sia come dispositivo principale, sia come dispositivo in mobilità.
Ma quanto è difficile sviluppare su ChromeOS e quali sono i limiti?
In questo articolo
Dimmi che tipo di sviluppatore sei e ti dirò se ChromeOS fa per te
Invero, la risposta a molti interrogativi potrebbe essere il sempre valido "dipende".
Posso fare il web developer su un Chromebook? Dipende.
Posso sviluppare in C++ su un Chromebook? Dipende.
Posso programmare una scheda o un Arduino su un Chromebook? E niente, dipende.
Partiamo dalle basi e entriamo nel dettaglio.
Posso installare Visual Studio Code su un Chromebook?
Puoi assolutamente, anzi te lo consiglio perché funziona perfettamente!
È vero, non tutti gli sviluppatori guardano di buon occhio VScode, ma ha una fanbase alquanto nutrita anche tra i veterani della programmazione.
Come si installa Visual Studio Code su Chromebook?
È sufficiente recarsi sulla pagina ufficiale per il download di Visual Studio Code e scaricare il file DEB
A questo punto è sufficiente cliccare due volte sul file scaricato e avviare l'installazione.
ChromeOS confermerà che l'installazione è andata a buon fine pochi istanti dopo, in realtà l'installazione richiederà alcuni minuti.
La cosa divertente è che anche se andasse in errore, comunque avreste ricevuto un messaggio che confermava la corretta installazione del programma.
Misteri di ChromeOS.
Ad ogni modo avete installato VisualStudio.
E ora?
Come installare GIT sul tuo Chromebook
Chi non usa software per il versioning? Forse solo delle bestie di satana che amano vedere il mondo bruciare.
Possiamo farne a meno? Assolutamente no, e infatti su ChromeOS è possibile installare GIT come su qualunque altro dispositivo.
Dar farsi è ancor più facile che a dirsi!
Aprite il terminale e lanciate il comando
sudo apt install git
Attendete qualche minuto e.. avete fatto.
Come sviluppare in Python su ChromeOS
Se siete sviluppatori Python non dovrete far nulla ChromeOS ha già integrato Python 3.7.3 (alla data di Febbraio 2022), aggiornabile facilmente tramite riga di comando.
È sufficiente, tramite terminale, recarsi nella cartella src tramite il comando:
cd /usr/src
A questo punto potete aggiornare la versione di Python tramite il semplice uso di wget, che vi consentirà di scaricare la versione aggiornata. Se volete una versione specifica, vi basta cambiare il numero versione nell'url!
sudo wget https://www.python.org/ftp/python/3.9.10/Python-3.9.10.tgz
Per verificare quali sono le versioni di Python attualmente disponibili, vi basta far riferimento alla pagina ufficiale.
Posso installare IDLE editor anziché Visual Studio Code per programmare in Python?
Ovviamente sì!
Non avrebbe senso integrare Python in ChromeOS e poi non consentire l'installazione di IDLE.
Per procedere all'installazione di IDLE è sufficiente aprire il Terminale e avviare il tutto con il comando:
sudo apt-get install idle3
L'installazione proseguirà e in pochi minuti troverai l'editor installato tra le applicazioni Linux.
Come posso eseguire i miei programmi Python in ChromeOS?
Il terminale del tuo Chromebook ti consente l'esecuzione dei tuoi programmi Python così come faresti da Windows o MacOS, senza alcuna differenza. Ricordati però che i programmi devono essere nella cartella Linux di ChromeOS, nella quale puoi navigare come fai in qualunque altra cartella copiando ed incollandoci file.
Puoi anche aggiungere cartelle condivise, basta cliccare con il pulsante destro sulla cartella e poi cliccare su "Condividi con Linux".
Facile, vero?
Sono uno sviluppatore WEB, posso sviluppare sul mio Chromebook?
Qua le cose iniziano a diventare un pochetto più complicate, la risposta è: dipende.
Se sei uno sviluppatore ANGULAR o REACTJS, sarai felice di sapere che puoi assolutamente sviluppare in javascript in quanto Node.js è installabile con poche righe di comando (che vedremo tra poco).
Se invece sei uno sviluppatore PHP o JAVA, la questione è un pochetto più complicata ma risolvibile.
Possiamo assolutamente installare la JVM, così come Apache, mentre per il database MySQL è meglio installare MariaDB (si tratta sempre di un database mysql).
Il problema più che di installazione in sé, fino a pochi anni fa infattibile, riguarda le performance. Il server su un chromebook è lento, e nel caso di PHP ad esempio ha difficoltà già a lavorare con una semplice installazione WordPress.
Inoltre la difficoltà di accesso al file host rende ostica la creazione di VirtualHost.
Come installare Node.js sul Chromebook
In sé l'operazione è semplice, è sufficiente installare qualche dipendenza e poi procedere con la classica installazione nvm.
Prima di tutto, apriamo il terminale ed eseguiamo
sudo apt-get install curl gnupg -y
a questo punto scarichiamo nvm
curl -o- https://raw.githubusercontent.com/nvm-sh/nvm/v0.37.2/install.sh | bash
ed installiamolo con
nvm install node
se necessiti di una versione specifica ricordati di sostituire la parola "node" con il numero di versione.
infine verifichiamo l'installazione con il comando which
which node
Quindi è meglio arrendersi e acquistare un PC con Windows per sviluppare per il web?
In realtà no: un portatile Windows sulla stessa linea di prezzo non garantisce prestazioni migliori, anzi tutt'altro.
Il problema non è tanto del sistema operativo, ma proprio dell'hardware che per ovvie ragioni non è altamente performante.
Un bravo web developer non dovrebbe mai lavorare localmente
Alcuni non concorderanno con questa affermazione, sono tantissimi i bravi developer che lavorano localmente e chiudono software di tutto rispetto. Ma è la via migliore?
In generale è buona norma avere un serverino, anche domestico, sul quale lavorare in SSH (accesso remoto), cosa fattibile su chromebook con la sola installazione di VisualStudio Code.
Un piccolo server domestico può costare poco più di 200€ e garantire performance di tutto rispetto per anni e anni, oltre ad una maggior sicurezza dei dati trattati (un bel disco in Raid1 e tanti saluti).
Questo consentirebbe al vostro Chromebook di fare ciò per cui è nato: lavorare in mobilità, leggerezza e con la garanzia di uno standard di sicurezza elevatissimo.
Pro e contro del lavoro in locale rispetto al lavoro in remoto
Facciamo un piccolo riassunto di alcuni dei motivi che potrebbero portare a preferire il lavoro in remoto o quello in locale.
Remoto (SSH) | Locale |
Dati al sicuro grazie al mirroring in RAID1 | Dati accessibili localmente in qualunque momento |
Puoi accedere da qualunque dispositivo | Puoi lavorare anche senza connessione internet |
Prestazioni molto più elevate | Nessun ritardo di connessione |
VirtualHost intuitivo |
La scelta sta al singolo sviluppatore, personalmente ho preferito lavorare su un server, il che mi consente di poter lavorare in SSH sia dalla postazione fissa che dal chromebook riprendendo il lavoro esattamente dov'era senza dover passare per GIT.
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