Pubblicato 
martedì, 02 Aprile 2024
Chromebook Observer

Modalità Incognito Più Sicura: Google Accetta di "Distruggere" i Dati per la Privacy

La recente sentenza nel mondo della tecnologia ha portato alla ribalta questioni di privacy e sicurezza dei dati nell'utilizzo di modalità Incognito di Google Chrome. Questo articolo esamina le implicazioni della decisione giudiziaria, offrendo un approfondimento sui cambiamenti previsti e sulle loro potenziali ripercussioni sul modo in cui gli utenti interagiscono con questa funzionalità.

La controversia legale e l'accordo di Google

Nel 2020, una vasta azione legale collettiva ha messo in discussione la raccolta di dati da parte di Google anche quando gli utenti utilizzavano la modalità Incognito di Chrome, sollevando preoccupazioni sul fatto che la società raccogliesse ancora informazioni personali nonostante la promessa di una navigazione privata. Questa pratica ha attirato l'attenzione degli ambienti legali, culminando in una causa che avrebbe potuto costare a Google fino a 5 miliardi di dollari.

A seguito del contenzioso, è stato raggiunto un accordo secondo il quale Google si è impegnata a eliminare miliardi di record di dati raccolti in modo improprio durante le sessioni in Incognito. L'azienda ha inoltre concordato di rivedere le proprie informative sulla privacy per fornire agli utenti informazioni più chiare su quali dati vengono ancora raccolti e offrire l'opzione di bloccare completamente i cookie di terze parti durante la navigazione in questa modalità.

Cambiamenti e implicazioni future

Questo accordo non solo prevede l'eliminazione di ingenti volumi di dati, ma impone anche a Google di rendere più trasparente e sicura l'esperienza degli utenti in modalità Incognito. Gli aggiornamenti ai disclaimer e la possibilità di bloccare i cookie di terze parti rappresentano un passo avanti significativo verso una maggiore tutela della privacy.

Riflessioni conclusive

Nonostante l'accordo non abbia portato a risarcimenti monetari diretti agli utenti coinvolti nella class-action, il caso sottolinea l'importanza di tenere i giganti tecnologici responsabili del rispetto della privacy degli utenti. Questa vicenda, infatti, ricorda che anche una compagnia dell'envergadura di Google può essere chiamata a rispondere delle proprie pratiche e obbligata a implementare miglioramenti sostanziali.


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